Elementari

Ma quando iniziare a presentare la Parola al bambino?

Children with teacher

Dopo diversi tentativi e dopo un’attenta osservazione le fondatrici hanno ritenuto che il bimbo già dai tre anni è in grado di godere della Parola.
Infatti le caratteristiche psicologiche ed affettive dell’infanzia facilitano l’instaurarsi tra il bambino e Dio di un rapporto intimo e profondo d’amore in modo gratuito e sovrabbondante.
Sofia Cavalletti dice che “ il bambino ha bisogno di un amore globale, infinito, tale che nessun essere umano è in grado di dargli. Nel contatto con Dio egli sperimenta un indefettibile amore (…)
Trova il nutrimento che il suo essere richiede e di cui ha bisogno, per svilupparsi nell’armonia.
Dio-che è Amore-e il bimbo che chiede amore(più del latte materno), s’incontrano quindi in una particolare corrispondenza di natura; e il bimbo, nell’incontro con Dio , gode per la soddisfazione di un’esigenza profonda della sua persona, di un’autentica esigenza di vita”.
Cfr Sofia Cavalletti “Il potenziale religioso del bambino” Ed Città Nuova Roma.pag39-40
Non solo il bambino dai tre anni è in grado di cogliere la Parola ma anche di meditarla e, attraverso il lavoro personale con il materiale appositamente preparato, fa esperienza del messaggio d’amore di Gesù.
Questo innamoramento, dopo i sei anni d’età, incontra maggiori ostacoli, poiché il bambino matura una diversa dinamica psico-affettiva, affiorano in lui le esigenze morali e storiche, e si avvia verso il pensiero astratto:di conseguenza tende ad attribuire a Dio il volto del giudice più che del Padre premuroso e amorevole.
Di qui si comprende l’importanza di non perdere il tempo propizio che va dai tre ai dei anni che può essere definito “età d’oro”.

Quali contenuti affrontare con i piccoli?

“Non dobbiamo avere paura di affrontare i temi più grandi con i più piccoli, ma dobbiamo farlo ad alto livello.
Finché riusciamo a stare su un piano di essenzialità i bambini ci ascoltano , incantati e felici, mai stanchi; appena scadiamo di livello la loro attenzione ci abbandona.(…)
Il concentrarci su pochi temi essenziali è necessario non solo per  rispondere alle esigenze presenti del bambino ma anche per dare qualcosa che potrà crescer con loro,un nucleo vitale, cioè, capace
di aprirsi ad orizzonti sempre più vasti, e tali da poter costituire la base per l’ulteriore vita religiosa del ragazzo e dell’adulto.(Op. Cit.pag. 47)

Quali riflessioni su questa esperienza?

Un gruppo di ragazzi è giunto alla fine di questo percorso(3-12anni), lavorando con loro ci siamo accorti di un desiderio di leggere la Bibbia e di averne una personale,di partecipare alla Messa, di saper vivere la preghiera nel raccoglimento e nel silenzio;di saper esternare in modo spontaneo ciò che è maturato in loro.
Inoltre tutta l’esperienza è stata un arricchimento per i catechisti che si sono formati, i genitori che si sono avvicinati al metodo e hanno iniziato a vivere la comunità in maniera più partecipata.
Ancora, alcuni gesti sono stati curati in modo particolare nella Messa e resi solenni evisibili con movimenti più lenti.
L’esperienza ha arricchito la comunità tutta che si è sentita coinvolta in questa nuovo percorso di fede.

Atrio :

il nome dato al luogo dove si svolge questa catechesi non è dato a caso, ma richiama l’antica origine del luogo in cui venivano accolti i catecumeni.
Così come i catecumeni, i bambini infatti vengono piano piano condotti dentro la Parola per una relazione intima e personale con il Buon Pastore.
Com’è strutturato l’atrio: è il luogo in cui il bambino fa esperienza dell’amore di Dio, quindi è organizzato a misura del bambino, tutto è alla sua portata, messo a sua disposizione: ciò per favorire la conquista dell’autonomia, una scelta personale, la meditazione….
Nell’atrio non possono mancare l’angolo della preghiera, del battesimo, delle attività pratiche, della cancelleria…
Il materiale ( unico ) man mano che viene presentato è sistemato in modo che il bambino lo possa sempre trovare con facilità.
Il materiale è costruito dalle catechiste.

Attività pratiche:

aiutano il bambino a maturare un atteggiamento che lo predispone all’ascolto del “ Maestro interiore” all’incontro con Gesù, con la Parola.
Il bambino impara a muoversi in questo spazio con sicurezza e consapevolezza, in un clima di serenità e di silenzio.

L’accoglienza:

va fatta possibilmente in un ambiente diverso per far cogliere al bambino l’importanza, l’eccezionalità, la solennità del luogo, che non è una chiesa, ma è dove lui può incontrare un amico speciale.

 

 

L’Annuncio:

ai piccoli vengono dati i contenuti essenziali che gli permettono fare un percorso personale di fede e di vivere la Messa in modo consapevole.
Di seguito alcuni esempi: intronizzazione della Bibbia,l’altare (arredi – come mensa), colori liturgici,i paramenti del sacerdote, i gesti della Messa ( epiclesi – commistione – offerta).
In avvento: i diorami (annunciazione – visitazione – nascita di Gesù), le profezie.
Parabole del regno (la perla preziosa, granello di senapa, del lievito, tesoro nascosto…)
Il Battesimo, la geografia ( la terra d’Israele – la città di Gerusalemme ) Attività pratiche: aiutano il bambino a maturare un atteggiamento che lo predispone all’ascolto del “ Maestro interiore” all’incontro con Gesù, con la Parola.
Il bambino impara a muoversi in questo spazio con sicurezza e consapevolezza, in un clima di serenità e di silenzio.
L’accoglienza: va fatta possibilmente in un ambiente diverso per far cogliere al bambino l’importanza, l’eccezionalità, la solennità del luogo, che non è una chiesa, ma è dove lui può incontrare un amico speciale.

 

 

Tanti racconti per te da leggere